Idee per una cena spagnola in casa

tapas spagnole
Foto tratta da Flickr

L’estate è il periodo dell’anno in cui ci rilassa e ci si prende di più del tempo per organizzare cene tra amici sul terrazzo e nelle case fuori città. Non a caso d’estate le visite alla mia ricetta originale della sangria hanno sempre un’impennata grazie al fatto che va bevuta fresca e con la frutta che contribuisce a dare un tocco di freschezza. Ma perché limitarsi alla sola sangria? Perché non stupire gli amici con una cena spagnola?
Vi propongo quindi un’idea per una cena o aperitivo facile da fare, linkandovi le ricette già presenti su questo blog.

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La sopa, ovvero la zuppa castigliana

Uno dei piatti tipici della cucina spagnola è la sopa castellana, ovvero la zuppa castigliana o zuppa d’aglio. Qualsiasi parte della Spagna visiterete, non sarà difficile trovarla come piatto nei menù dei ristoranti in cui andrete. Io l’ho assaggiata e, anche se quando l’ho vista sono rimasta un attimo perplessa per l’aspetto, vi posso assicurare che l’ho trovata veramente buona e molto gustosa. Ed è anche semplicissima da preparare! Nell’antichità questo la zuppa castigliana costituiva un ottimo spuntino mattutino, giacché si usava fare colazione all’alba con un caffè e, dopo qualche ora di lavoro, si mangiava la zuppa per riprendere le forze. Non essendo un piatto a base di carne, costituisce anche uno dei piatti principali del periodo di quaresima in alcune parti della Spagna, soprattutto nella zona madrilena, dove la zuppa prende il nome di sopa de ajo madrileña. C’è anche un drammaturgo che ha dedicato un poema alle virtù della zuppa, Ricardo de la Vega, vissuto fra ‘800 e ‘900 a Madrid!

Sopa castellana

Siete virtudes
tienen las sopas
quitan el hambre,
y dan sed poca
Hacen dormir
y digerir
Nunca enfadan
y siempre agradan
Y crían la cara
colorada.

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Semana Santa spagnola

Untitled

Una delle più belle esperienze da vivere in Spagna è sicuramente il periodo della Semana Santa, siate credenti o meno. Per chi ama viaggiare e conoscere non solo i luoghi, ma anche le tradizioni e la cultura dei posti che visita o in cui vive da “ospite”, per chi ha la curiosità di fare nuove esperienze, il periodo della Pasqua è uno dei migliori per visitare la Spagna. Le processioni che si riversano per strada per tutta la settimana, non possono essere considerate solo come mera espressione religiosa, ma si intrecciano con la tradizione e l’arte dando vita a momenti di condivisione religiosa a cui partecipa tutta la cittadinanza con devozione e rispetto. Le strade si riempiono e si trasformano in un palcoscenico in cui sfilano decine e decine di confraternite, ciascuna con il proprio costume, i propri colori e le proprie immagini da contemplare.

Una festa unica, con caratteristiche diverse nei vari angoli della Spagna. Come a Hellín, in provincia di Albacete, dove il momento più importante è costituito dalla Tamborada: 20.000 tamburi che riempiono con il loro suono le strade del luogo. Per la Semana Santa in Valladolid l’evento principale è costituito dal “sermone delle sette parole”, ovvero il sermone sulle ultime frasi che Gesù pronunciò prima di morire in croce, recitato nella Plaza Mayor della città e preceduto dall’annuncio dato da parte delle confraternite, che si spostano a cavallo lungo la città per invitare i cittadini ad ascoltare il sermone. Chi, invece, conosce e ha vissuto la magia di Granada non può non immaginare le bellezze delle varie processioni che attraversano il quartiere di Albaicín con lo sfondo dell’Alhambra. Una delle più importanti a livello turistico è quella di Málaga, come pure quella di Siviglia. A Málaga le confraternite che si riversano per la città sono più di 40: ciascuna di esse ha il proprio costume e il proprio colore che le contraddistingue le une dalle altre, e l’ elemento maggiormente caratteristico è il cappuccio a punta, sotto i quali sfilano sia uomini che donne, che rappresenta i penitenti o nazareni. Durante la Semana Santa le strade della città si trasformano in una vera e propria passerella, nelle quali le confraternite sfilano con immagini e statue sacre, riccamente ornate. Anche i bambini sono partecipi della processione, raccogliendo la cera che i penitenti regalano loro dai loro ceri, giungendo al giorno della Pasqua con una palla di cera di diverse dimensioni, a seconda della loro partecipazione alle processioni. In alcune strade, più piccole, le confraternite passano una per volta; in altre, molto più grandi, come la Alameda Principal, le confraternite si incrociano e ai bordi della strada vengono sistemate delle sedie che permettono di godersi lo spettacolo. La tradizione è fortemente sentita da tutti i malagueñi, che approfittano dell’occasione per indossare gli abiti tipici; ma costituisce anche un’attrazione che attira centinaia di turisti provenienti da tutte le parti del mondo.

Polpo alla gallega o alla galiziana

piatto di polpo gallega galiziana

Il polpo alla gallega (che ricordiamo, si legge gagliega) in Galizia, regione in cui questo piatto ha origine, si chiama anche polbo á feira (in Galizia si parla gallego, quindi lo chiamano polbo e non pulpo) perché viene preparato per i giorni di festa quale può essere il periodo della feira appunto. La feira (in spagnolo feria) è un periodo di 5 giorni circa in cui tutta la città si ferma e festeggia e corrisponde all’italica fiera.

Ingredienti (4 persone)

  • 1 polpo di 2 kg
  • ½ kg di patate
  • 2 decilitri di olio di oliva extra vergine
  • 2 cucchiaini di paprika
  • 2 cucchiaini di peperoncino
  • Sale grosso

Procedimento:
Prima cucinare il polpo bisogna rammollirlo o battendolo diverse volte o congelandolo un paio di giorni affinché i nervi si rilassino.
Mettiamo al fuoco una pentola con acqua e cipolla e quando comincia a bollire si mette a mollo anche il polpo. Durante la cottura bisogna asustar il polpo, ovvero tirare fuori e rimettere in acqua almeno 3 volte il polpo in modo che la pelle non si stacchi.
Il tempo di cottura dipende dalle dimensioni del polpo, per esempio, 2 kg normalmente si cucina abbastanza in 50 minuti.
UNa volta cotto ritiriamolo dal fuoco, tappiamo la pentola e lasciamo riposare 15 minuti per evitare che si stacchi la pelle.Nella stessa acqua in cui abbiamo cotto il polpo cuociamo le patate pelate tagliate a rondelle.
Quando saranno cotte leviamole dall’acqua e mettiamole da parte.
Per servirlo dobbiamo primo tagliare il polpo a dadi, mescolarlo con le patate e poi aggiungere un filo d’olio, peperoncino dolce e piccante e sale grosso.

Ricetta di “revuelto” con champignon e porro

revuelto de champiñones con puerros

Il revuelto, che potremmo tradurre come “rigirato” ha alla sua base le uova che sono appunto rigirate in padella, rompendosi e assomigliando alle uova strapazzate.
Il revuelto però non è quasi mai di suolo uovo ma si può condire in tantissime maniere e in questo articolo illustreremo come fare un revuelto con funghi champignon e porro.

Ingredienti

  • 6 uova
  • 30 gr di funghi champignon
  • un mazzetto di porri
  • una cipolla fresca
  • 2 spicchi d’aglio
  • prezzemolo
  • olio d’oliva
  • sale

Preparazione:

Puliamo e tagliamo il porro in bastoncini di ugual misura che andranno sbollentati in un pentolino con un po’ d’acqua bollente con sale, bastano solo 2 minuti.

Tagliamo la cipolla fina fina e soffriggiamola insieme a l’aglio tritato. Quando la cipolla e l’aglio cominciano a dorarsi uniamo i funghi puliti e tagliati.
Quando saranno cotti aggiungiamo il porro e lasciamo cuocere altri 2 minuti.

In una ciotola battiamo le uova con sale e prezzemolo e versiamolo nella padella con funghi e porro e cominciamo a rigirare finché l’uovo non si raggrumi. Questa è un’operazione che va fatta a fuoco basso o spento in moto che l’uovo non si cuocia troppo.

¡Buen provecho!

Cosa si mangia per la Semana Santa? ¡Potaje de Vigilia!

La Settimana Santa è la settimana che precede la domenica di Pasqua in cui si celebrano gli ultimi giorni della vita di Cristo in particolare la passione, la morte e la resurrezione.
Per tutta la Quaresima i cristiani fanno fioretti e non mangiano carne ma come in ogni cultura, gli eventi particolari come questi sono accompagnati da piatti particolari che si suole cucinare solo in quel periodo pertanto sono andato alla ricerca di piatti tipici della Settimana Santa e uno dei più diffusi è il Potaje de Vigilia.

Il potaje in italiano può essere tradotto con minestra e normalmente infatti la preparazione di un potaje consiste nel cuocere con abbondante acqua verdura e legumi.
Il potaje de vigilia che viene servito solitamente i venerdì di quaresima e altre le verdure contiene pezzi di baccalà sotto sale che compenserà l’apporto proteinico della carne che in questo periodo è proibita.

Per preparare questa minestra bisognerà mettere a mollo il baccalà sotto sale qualche giorno prima. Gli ingredienti che fanno parte della ministra vegetale sono ceci, spinaci, cipolla, aglio, peperoni e ovviamente olio di oliva.
In media consideriamo per 300gr di ceci e fagioli 400 gr di spinaci e 350 gr di baccalà.
Per una migliore riuscita si consiglia di cuocere prima i legumi e quando questi stanno bollendo mettere tutto il resto.

E’ possibile trovare questa minestra accompagnata da uova sode per dare maggior forza al piatto.

Pipirrana e la freschezza è a tavola

pipirrana spagnola

La pipirrana è un’insalata di verdure i cui ingredienti principali sono il pomodoro, la cipolla, il peperone e il cetriolo. Da questo punto di vista possiamo dire che la pipirrana è una variante di gazpacho in cui i i pezzi di verdure sono a dadi anziché triturati o frullati.
Anche nella pipirrana è possibile aggiungere pezzi di pane e soprattutto uovo a pezzetti o gamberetti o tonno, a seconda delle località in cui la mangiamo.

Ovviamente il tutto va condito con olio, aceto, sale e aglio.

¡Buen provecho!

Ricetta gazpacho classico

Gazpacho
Il gazpacho è uno dei cibi più conosciuti della gastronomia spagnola e consiste in pratica nella preparazione di una zuppa.
Il gazpacho è detto anche gazpacho andaluso proprio perché si pensa che le sue origini siano della regione dell’Andalusia, la regione più calda e dove gli ingredienti principali (ortaggi e olio d’oliva) sono abbondanti, infatti la ricetta originale sembra essere stata inizialmente solo di pane, olio e aceto, nel corso degli anni i contadini lo hanno arricchito di pomodori, peperoni, cipolle e molti ortaggi e servita fredda anche se al centro della Spagna viene servita calda con la carne (la versione de La Mancha).
La zuppa fredda di verdure è stato individuato come l’unico modo che avevano i contadini andalusi di rifocillarsi adeguatamente nel periodo estivo in cui il caldo secco faceva passare la voglia di cucinare e mangiare.
Come ogni ricetta la cui origine si perde nel tempo, ogni città ha una sua propria ricetta del piatto così che potremmo organizzare anche un tour della sola Andalusia alla scoperta delle varie ricette di gazpacho, infatti a Siviglia possiamo mangiare un buonissimo gazpacho rosso, con il pomodoro, mentre a Cordoba bianco senza pomodoro, nella Sierra Morena e nella Sierra de Huelva.

La ricetta però definita come classica è composta essenzialmente da pomodoro (se il pomodoro non è molto maturo il colore del gazpacho sarà arancio anzoché rosso), cetriolo  e peperoni (dai sapori forti e dissetanti), poi cipolla e e aglio.
Il pane rende più cremosa la nostra zuppa che diventa molto simile ad una pappetta.
Dopo questa breve introduzione andiamoa a vedere come deliziare la nostra famiglia e i nostri amici con un fresco e piatto della cucina andalusa.

Ingredienti per 4 persone:
1/2 cipolla
3 spicchi di aglio
1/2 Bicchiere di aceto
1 Bicchiere di olio di oliva
2 pomodori
3 peperoni
1/2 cetriolo
4 Bicchieri di acqua
Pane (normalmente pane duro)
un pugnetto di sale

Il procedimento è semplicissimo, basta mettere tutti gli ingredienti nel frullatore, ma per una maggiore digeribilità è consigliato sbucciarli prima. Il pane va a aggiunto a piacere, a seconda che si voglia unza zuppa o una crema, e in relazione al pane regolare l’acqua.
Mettere il composto nel frigorifero e lasciare raffreddare.
Buon appetito!

Ricetta originale della Sangría

Sangria Uno degli elementi della cultura culinaria spagnola è sicuramente la sangria, un poncho di vino rosso e frutta fresca che ognuno di noi avrà bevuto durante feste estive. La ricetta originale della sangria probabilmente non esiste, ogni comunità spagnola infatti ha la sua variante ed è difficile dire quale sia quella più antica, così che possiamo essere liberi di farla nel modo che più ci piace, seguendo il procedimento che è comune a tutte. La sangria va preparata al momento di essere servita affinché l’alcool non impregni la frutta e lo zucchero della frutta non alteri il vino, gli ingredienti vanno uniti già freddi e non miscelati e fatti raffreddare insieme. Vediamo un esempio di come fare una buona sangria con pochi elementi, basta avere del buon vino rosso, arance, limone, frutti vari e un po’ di rum. Al vino rosso si deve aggiungere il succo d’arancia (due arance a bottiglia di vino), limone a fettine e frutta a pezzetti (arance, pesche, mele), aggiungere un po’ di zucchero fino a che non si smorzi l’acidità del vino, si può aggiungere ora un po’ di rum che non serve ad aumentare il grado alcolico ma a dare un ulteriore aroma alla bevanda. A seconda delle zone della Spagna si usa anche aggiungere cannella a pezzetti o chiodi di garofano. Inoltre la bevanda può essere diluita con soda o gassosa. La sangria normalmente viene servita in caraffe (jarras) con dei bastoncini di legno che servono per mescolare e aiutare la frutta a scendere lentamente quando viene versata. Una ricetta semplice per una bevanda così saporita che rischia di creare dipendenza, quindi bevete responsabilmente e… buoni festini!